Le salamandre della casa in campagna, oddio…una volta ne ho vista
una bene in forma,anche lunghetta. Mi tirai di scatto giù dal letto,
così anche mamma e zia la letterata. Tra un Proust ed un Apollinaire
la salamandra occupava bene il suo posto…..
Solo una? Secondo me, quel posto era ben stipato di salamandre e
e d’ altro. Mamma e zia leggevano fino a tarda notte, anch’ io leg-
gevo, ogni tanto ( spesso ) dalla scoperta, l’ occhietto mi andava sulle
travi antiche, sulle cassapanche (2-3 in stanze ).
Temevo il topolino in libera uscita di sera- notte, scrutavo- controllavo
tutto accuratamente. C’ erano trame antiche dai bei pizzi e merletti
che coprivano dolcemente le cassapanche, alcune bianchissime come
uscite da varichina, altre appena un po’ gialline. Ultimo bucato……
venuto un po’ distorto: va bene comunque, occupavamo la casa di
campagna, quella a tre piani, più il seminterrato dove talvolta andavo
io sola sola a leggere, ad ascoltare musica, a scrivere cose mie.
Rivaluto io allora quel posto che esiste ancora ma chissà, lasciato in
malora da tutti. Lui invece ha mantenuto la sua villetta tutta sorrisi,
d’estate per l’ estate, tutta fiori e alberi dove passarci,
dolce solitudine e tutto relax…..Io ho il mio albero centrale, lo chiamo “mio”
perchè è lì sotto che all’ ombra ci leggo, ci leggo per giornate
intere. bye Sicilia!
Ciao Calabria Bella, spero di rivederti anche quest’ anno a modo mio.
C’è il patimento del coronavirus, anno anomalo, atmosfera surreale,
anno in cui la vita sembra voler finire, spezzarsi in otto. Calabria ti rivedrò
ancora, fino a che respiro,respiro e poi respiro ancora….
