Stento a credere che stiamo affrontando una calamità di quelle studiate nei libri di storia, ricordo la Spagnola che mi raccontò a suo tempo mia nonna. Calamità che ci
sembravano da fantascienza.
Il coronavirus si è ormai insinuato nei negozietti di un paese, tra le bancarelle del mercato, ha lasciato un numero elevato di vittime e di infettati. L ‘ arma migliore
è l’ annientamento, la distruzione della vita fisica.
Lo ” Stay at home ” dei lunghi mesi è passato tutto sommato velocemente,non ne ho avvertito stanchezza. Ho sempre letto, letto e ben suddiviso le mie giornatine in qualcosa di preciso da fare.Non ho mai avvertito stanchezza, nè noia o malessere, ogni secondo era un’ idea nuova per farne successivamente un’ altra ancora più geniale.
Persino la dieta ha riscosso risultati impensati,ho superato le due amiche del cuore Perfetto,direi.E..mai uscita!
Abbiamo e stiamo assaporando la mancanza di un abbraccio, siamo in un piccolo paese tra negozietti di paese, il bar, il parco giochi, pane crocchiante. E questo crea tanto in tutti la voglia di rigenerare questi negozietti di paese.
Impaziente, con una guida marchiata alle labbra sinistra che formano come un trapezio, sogno il profumo dei fioristi, il primo cappuccino che domani prenderò al barettino, la cenetta tra amici e gli abbracci a fine serata.
Ora, deliziosamente, si, che si può fare!