Mi aspettava tutte le estati finiti gli esami, sino ad Aurillac non erano troppe le ore di pullman. La prima volta vomitai, in realtà, per l’ intero tragitto, sballottata dai pugni allo stomaco di un bus in fermento. Poi ci presi l’ abitudine negli anni successivi.
Wow: grandi preparativi, Università mezza chiusa, Babette e Arlette già pronte per la solita schizzatura estiva. Babette mi aspettava con l’enorme pechinese in montagna, appartamentino relativamente piccolo ma tutto per noi. I suoi in quel certo periodo andavano via ed io usufruivo per un bel po’ di tempo di tutta la vivacità-compagnia-complicità ad iosa della mia amica Babette.
Godevo della sua ospitalità ai 2000, casse acustiche Sony, ottimo stereo, buone marmellate di bacche, ottime degustazioni di mieli della nonna. L’appartamentino, di colpo, diventava anche mio! Si cominciava con le escursioni in baite dalla mattina presto e rientro nel tardo pomeriggio, bagno al fiume, bellissime emotions con al seguito Uk.
Tornavamo fradice fradice dalla montagna, dal fiume…….
Ogni giorno era piacevolmente lo stesso e piacevolmente diverso. Qualche sera, tornando, facevamo ciambelloni di mele e strudel al miele, talvolta cheesecake- il forte dolce di Babette. Io mi impiastricciavo le mani in mele al forno, dolcissime e zuccherose, che adoravamo entrambe ed anche con gli stessi aromi. E spesso dopo cena dedicavamo il nostro tempo alla lettura. Amavamo gli stessi scrittori ed autori.
Bernhard e la Allende erano tra i preferiti, Thomas Mann e Marquez altri prediletti. Facevamo discorsi, scambi di parole, scambi di letture…C’era sempre una buona tisana a coronare le nostre serate, a riscaldare il cuore, le anime. Andavamo a letto sempre tardissimo, ricordavamo spesso qualche schizzatura di viaggio, qualche cadavere infilato nel suo cervello e nel mio. Una sera per un episodio da ” cadavere nell’ armadio ” Babette cadde giù dal divano ed in preda a coliche spastiche. Per entrambe c’ era un baule di ricordi e di nostalgie enormemente grande. Ciao ragazze care, ciao Babette, ciao Arlette!
